La Norvegia distribuisce da oltre un decennio le band più interessanti nel mondo del Prog ed i Leprous ne sono un'altra testimonianza. Questo quinto loro full-lenght è finalmente il loro punto di coesione più riuscito dopo i primi esperimenti più Metal-Prog (“Bilateral” ) e poi Prog (“Coal”). Se ne definisce un identità ed emerge la loro vera anima, che è poi quella del leader Einar Solberg, versatile e talentuosissimo vocalist  e keyboarder. Avvicendamenti nella sezione ritmica della band hanno sicuramente contribuito a rallentare il processo evolutivo, ora raggiunto. Con l’iniziale “Bonneville” si parte subito alla grande: una dinamica jazzata su cui è puntellato il mostruoso cantato di Solberg fino a dilatarsi sui toni epici e solenni di un organo da brividi sopra un sussurrato loop elettronico. La successiva “Stuck” è più chitarristica e contiene un refrain avvincente ma anche un finale orchestrato e la presenza del violoncello di Raphael Weinroth-Browne (novità nella line-up). Tocca al pezzo più catchy dell’album: “From the Flame”, ancora refrain trascinante e memorabile, un hit costruito ed interpretato magistralmente. “Captive” è un proseguio un po’ anonimo se non fosse per alcuni interessanti spunti ritmici, preparatori per la successiva “Illuminate”! Riff avvincenti e Solberg ancora in evidenza. Come del resto anche in “Leashes” il buon Einar sprigiona vocalizzi maestosi che trascinano l’epicità del pezzo. Con “Mirage” si giunge al vertice musicale: ritmo sincopato, riffate che si chiamano e si rispondono sopra l’incessante incedere di un  sempre discreto loop elettronico. Nel finale il basso erge  fino al sentore complessivo di Porcupine Tree. Si tirano i remi con l’atmosferica “Malina” (capolavoro di armonizzazioni) e poi la più baroccheggiante “Coma”. Un riff alla Rush introduce “The weight of disaster”, una condenza di quanto finora ascoltato con tanto spazio alle performances della sezione ritmica. Chiude  “The last milestone”, un neoclassico, lirico ed orchestrato finale che rende gli onori all’ugola di Solberg, vero mattatore dell’intero album. Brividi, davvero. Leprous non sono più un mix di Opeth, Pain of Salvation, Gazpacho, Muse, ma sono i Leprous, perché una voce come quella di Solberg è solo dei Leprous.
Best tracks: “Bonneville”, “Mirage”, “The last milestone”.  8/10



LEPROUS in tour:
Date tour in Italy: Milano, at Magnolia, 13 november 2017.

ULVER in tour:
Date tour in Italy: Milano, at Santeria Social Club, 22 november 2017, Roma, Quirinetta, 23 november 2017, Ravenna, at Almagia, 24 november 2017.