Era tanto tempo che volevo intervistarlo, incontrarlo soprattutto, perché vederlo dal vivo e poter osservare i suoi innumerevoli e singolari dettagli del viso e della sue stesse posture e pose, nell’atto espressivo della sua mente al pieno ma anche in quello incantato della sua mente al vuoto, mi destava tanta curiosità e rarefatta magia, in un'empatia quasi ancestrale! Lo incontro in un tardo pomeriggio (mi dice che “da questo momento il mio bioritmo raggiunge il top”) nella sua nuova casa di New York, il suo habitat è seducente: il bianco, il legno consumato, la pietra ardesia e l’alluminio anodizzato dominano nella vista d’insieme; pareti curvilinee, prevalenza di vuoti e arredi indipendenti e singolari accendono impetuosa armonia. Mi accoglie personalmente e da subito gentilissimo, ci accomodiamo nel suo giardino. ”Ho sempre concepito e desiderato un giardino in una casa, un piccolo pezzo di terra da coltivare, in ogni senso, con un albero trapiantato che vedo crescere con me… sono queste le uniche vere case, le altre  sono patetiche e ridicole collocazioni di comodo per costruttori e speculatori, ingannevoli soprusi convenzionali e globalizzati per piazzare il popolo, ricco e povero, in uno spazio nell’aria, aria che in genere paghi pure con un lungo mutuo! E’ follia questa, un'altra follia delle consuetudini riprovevoli”. Beh, da subito ho capito che il personaggio mi regalerà un tempo interessante ed anche divertente!

Come mai hai scelto New York?

 

Non basta una vita per capire il posto, il luogo a noi più appropriato per sentirci calibrati, sintonizzati con esso, e non basta neppure il posto in verità, servirebbe trovare anche una comunità di persone intorno a te con lo stesso grado culturale ed etico… Ho sempre vissuto a Roma, che ha tradizionalmente rappresentato la Storia nel Mondo. La Caput Mundi oggi è cappottata. Così ho pensato di catapultarmi in quella che rappresenta oggi la vetta, la città moderna ed all’avanguardia per antonomasia. Passato e presente, dunque. Una scelta concettuale, più che altro, unita ad una buona dose di curiosità. In realtà poteva fare benissimo al mio caso anche una sana provincia del Trentino o della Germania o del Belgio o un qualsiasi altro posto del Nord Europa…

Hai citato il passato, puoi raccontarmi qualcosa del tuo passato? Ricordi importanti?

 

Non ricordo quasi nulla della mia infanzia. Il mio primo ricordo che mi allaccia all’esistenza consapevole è riferibile ad un fatto: intorno ai 4 anni mi persi per strada, sfuggito alle mani forti di mio nonno (di cui conservo la figura di uomo magnifico) e a quelle più distratte di mio padre. La Polizia mi ritrovò poche ore più tardi… Poi mi viene raccontato di aver cercato di evadere tante volte dal mio box, una sorta di gabbia per bimb.i e di averne distrutti diversi. Provengo da una famiglia ordinaria, piccolo-borghese, diciamo piccolo piccolo-borghese. Ero dispettoso con il mio più piccolo fratello ed indifferente verso mia sorella più grande. Andavo malvolentieri a scuola, sin dalle elementari trovavo la scusa di un malessere per evitarla, forse complice una mia maestra (vecchia, grassa e zitella) che usava mangiarmi sistematicamente la merenda (in genere si trattava di pizza rossa). Ricordo disegnavo molto ed anche bene, e partecipai ad un concorso in Via Margutta; questa passione proseguì in età adolescenziale, disegnavo nuovi robot-eroi (era l’epoca dei Mazinga e dei Goldrake) con i miei amichetti. Il disegno fu presto sostituito dalle solite partitelle di calcio: insorse un’improvvisa e sfrenata passione per il Bayern di Monaco e mi innamorai di Karl- Heinz Rummenigge. Piansi tanto quando la mia Germania perdette i Mondiali con l’Italia nel 1982. Naturalmente avevo tutto della mia squadra tedesca e mi facevo recapitare riviste e gadgets direttamente da Monaco. Vestivo solo Adidas e mi facevo fotografare nelle pose del mio campione, di cui scrissi anche una biografia (credo di aver avuto 14 anni). Giocavo nella categoria esordienti (o forse allievi) di un club di quartiere e da solo mi facevo le trasferte perché i miei genitori non sembrava fossero interessati a questo mio percorso giocoso. Fu comunque una pubalgia (per un ragazzino era uno dei primissimi casi in Italia) a troncare poi l’indirizzo calcistico. Dei tempi del liceo ricordo che vestivo strano, eccessivo, ed alle comitive - caratterizzate da vestiario alla moda ed omologato, sigarette per sentirsi adulticanne per trovare pace e misera trasgressione - preferivo i libri, soprattutto di filosofia, psicologia, fisica e astronomia. Ah, non posso non citare a questo punto anche l’astrologia. All’inizio capii che era un argomento valido con cui potevo facilmente circuire o approcciare le ragazze. E lo facevo anche sugli autobus quando marinavo la scuola!

 

Bizzarro questo aspetto, perché dici “all’inizio”?

Beh, generalmente l’Astrologia è associata alle arti divinatorie o addirittura alla stregoneria. In un mondo superficiale e prevenuto parlare di segni zodiacali significa associarci subito gli Oroscopi, che in realtà sono solo una parte, quella speculativa e semplicistica, di una disciplina molto più articolata ed interessante, anzi, di una scienza esatta. Siamo abituati a pensarci con un corpo importante o protagonista, in realtà è una percezione irrisoria proporzionandoci all’Universo ed ancor più allo Spaziotempo. Siamo come un granellino di terra che fa riferimento prima ad una palla di terra che a sua volta è riferita ad una famiglia di palle di terra… Riferimenti che rappresentano la gravità, quindi una struttura precisa che ci assorbe e ci calamita come un magnete. Siamo dunque dentro forze gravitazionali con precise caratteristiche. E' l'Entanglement! Io con una data di nascita posso tracciare profili completi di un individuo, dal carattere (la sua indole) alla sua salute. Ho tracciato migliaia di temi natali con risultati sorprendenti e questo mi ha innescato con effetto domino una serie di teorie sulla stessa origine dell’uomo e del suo significato. Insomma, all’inizio la utilizzavo con scopi diversi da quelli attuali.

Mi sembra di capire che sin da molto giovane eri tendenzialmente un introspettivo e complicato...

 

Non so il senso che tu vuoi dare al termine complicato; occuparmi della mia origine, delle mie radici e dell’Esistenza mi è naturale, facile, semplice e mi è assolutamente prioritario. Raggiungere un forte grado di consapevolezza, quantomeno delle nostre azioni, è fondamentale non solo per il proprio io, la propria identità, ma anche nella relazione ampia dell’Io con la collettività, la società complessa di cui facciamo parte e di cui necessitiamo in modo imprescindibile.

 

Non voleva essere un riferimento critico… a questo punto puoi dirmi qualcosa delle tue scoperte?


Fino ad un certo punto ero rimasto relegato ad una visione accademica, convenzionale e descrittiva della Realtà, di una Realtà univoca. Quindi maggiori studi equivalevano a maggiori conoscenze, le conoscenze che ci permettono di descrivere prima e migliorare poi questa Realtà. Però non mi sentivo soddisfatto, mi mancava qualcosa: l’origine, la radice. Quale fosse, e perché fosse, è determinante, sempre. Un po’ come il marinaio che non sa dove andare ed è quindi soggetto a tutti i venti possibili, non trovandone mai uno favorevole. Un po’ come la Medicina che gira intorno all’eliminazione dei sintomi senza mai approfondirne le cause… Inizialmente la Psicologia mi sembrava cercasse di riempire questo vuoto, studiando l’Inconscio e puntando su di esso come anelito alla Verità ultima. Un mio caro amico mi propose la conoscenza di Ryke Hamer, presentato in genere alla Massa ed al Popolo come un medico stregone o sciamano che curava il cancro con gli infusi di limone! Già questo mi indusse ad approfondire meglio il personaggio e la faccenda: la grande intuizione di  Hamer, dopo anni di studi e ricerche, fu quella di correlare le malattie (poi meglio ridefinite) ad uno stato percettivo ben preciso della nostra psiche, la quale rappresenta uno stadio avanzato di cui l’organismo vivente si è appropriato nel corso della sua evoluzione. Quando questo stato percettivo diventa conflittuale e recidivo con il proprio corpo, tessuti ben precisi, relazionati alla tipologia del conflitto, subiscono delle variazioni che si traducono in sintomi, ovvero stadi di riparazione, veri programmi biologici che il corpo attua per la sua sopravvivenza. E proprio questa sopravvivenza biologica dell’essere umano ha acceso e spostato il focus della mia ricerca verso lidi più trascendentali, quindi paradossalmente esistenziali! Quello che pensiamo, diciamo e facciamo non ha solo un’origine psicologica ma, ancor piu importante, biologica. E la biologia non ha nessun legame con la morale o la ragione, la biologia agisce autonomamente con un solo obiettivo: la sopravvivenza, l'autoconservazione. Non solo. Bert Hellinger ci spiega bene che i processi biologici hanno una memoria e si tramandano. Nelle nostre famiglie certi eventi si ripetono sistematicamente, ciclicamente, e le nostre individualità soggiacciono ad un percorso già prestabilito, interpretandone noi semplicemente la parte in modo spesso passivo ed inconsapevole. Se osservassimo attentamente il nostro albero genealogico e annotassimo eventi e caratteristiche anche sommarie dei singoli componenti, ci risulterebbe facile scoprire come certi percorsi e certi personaggi dell’albero seguono un filo conduttore preciso  e ripetuto. Queste per me sono state scoperte che hanno modificato o, forse meglio, stravolto non solo il mio pensare ma l’ottica stessa con cui guardavo il mondo e l’umanità, rimettendo in discussione le stesse relazioni umane e le loro vicende, o accadimenti.

Ammetto sia tutto davvero interessante, ma perché Hamer sarebbe descritto come uno stregone? Il solito ciarlatano, insomma…


Le ragioni sono le stesse che riguardano il mondo della Politica. La prima riguarda l’aspetto economico: la Lobby delle Case Farmaceutiche può avere interesse a far curare, per esempio, un cancro o tumore (tu-muori!) lavorando sull’aspetto psicologico, o sulla prevenzione consapevole, anziché quello farmacologico? Big Pharma deve vendere i suoi prodotti, i suoi veleni. La Chemioterapia è il protocollo, l’unico, inattaccabile ed invincibile, quello che statisticamente poi non dà scampo nel 90% dei casi! All’evidenza di ciò, il paziente (colui che aspetta con pazienza!) resta cieco e abbindolato dalla speranza, perché il paziente diventa poi un malato a tutti gli effetti! Big Pharma ha bisogno dei malati esattamente come il Sindacato ha bisogno dei lavoratori depredati e sfruttati. Anche se il malato guarisse - per diverse ragioni e variabili che non sto qui a sviscerare - deve farlo nel tempo necessario per l’arricchimento della Lobby, oggi tra le più potenti nel Mondo. L’altra ragione, non meno importante, è l’approccio conoscitivo, la nostra struttura mentale: la Medicina non si è mai voluta, e/o potuta, aprire ad un indirizzo diverso, nuovo, rispetto ai suoi protocolli che non contemplano il concetto fondamentale ed indispensabile della Fisica Quantistica, ovvero superare i limiti; l’impossibile può esistere se può essere immaginato. La Medicina è rimasta radicata nella cura, nell’eliminazione del Sintomo come mission, senza interpellare adeguatamente le Cause. Questo, ripeto, per limiti gnoseologici, forse anche perché accomodanti. Quindi non ha mai lontanamente voluto palesare una collaborazione con altre branche conoscitive. Dimenticavo: sia chiaro che Hamer non ha tracciato alcuna vera prognosi di cura, ha determinato le Cause ed interpretato il grande valore dei Sintomi. Mi sembra una distinzione necessaria per tutti i manipolatori dell’informazione che parlano di limoni e quant’altro!

Hai citato la Politica… posso chiederti se voti “a sinistra” o “a destra”?


Perché mi prospetti una scelta così limitata o così drastica? Chi ha deciso che debba stare o di là o di qua? Diciamo che il Sistema di Potere, ancor prima della Politica stessa, ha tutto l’interesse a dividere in due, a sintetizzare così il suo spettro, perché può svolgere una più facile azione di controllo delle masse (rimando ad un bel libro di Elias Canetti). Una buona idea sociale può essere di sinistra o di destra, perché devo costringermi dentro un'estremità che poi è il riflesso dell’altra? Sono finte opposizioni, si servono vicendevolmente per sussistere e autoconservarsi, nella consapevolezza che l’uomo ha necessità biologica di schierarsi proprio perché ciò rappresenta uno stimolo a conservarsi! Sinistra e Destra sono facce della stessa medaglia: la Storia stessa ce lo spiega e ce lo dimostra, ci ricorda che il Comunismo di Stalin ha massacrato milioni di vite umane allo stesso modo del Nazismo di Hitler, una si nutre dell’assenza o della presenza dell’altra! La Politica sana dovrebbe concentrarsi dunque non sugli schieramenti ma sull’Etica delle Idee. E qui potrei aprire un mondo di fatti tangibili a spiegare, dimostrare questo fondamentale concetto…

Vai pure, ti ascolto con interesse…


Posso offrirti un drink?

Ah grazie, uno Spritz allora.

 

Banale Spritz per te, banale “Mojito” per me!

Siamo banali…


Beh, il mio Mojito ha una ragione ineluttabile: amo la menta, il suo profumo è quasi terapeutico, i profumi sono sottovalutati ma rappresentano un vero toccasana! E pensare che fino ad una quindicina di anni fa ordinavo il Sex on the beach solo per aggiungervi quel with you alla cameriera mirata!

Ahahah… Torniamo seri, nel senso riprendiamo temi seri…


Bene! Dove eravamo?

Volevi dimostrarmi l’insensatezza, le contraddizioni e la meschinità dei Partiti Politici nella consistenza prima ancora che nell’ideologia incantatrice.

 

Ah, sì! Allora prenderei a modello la realtà politica italiana, che è il contesto spazio-temporale che ci appartiene più da vicino e che dovremmo quindi conoscere meglio. Analizziamo chi sono, cosa fanno ed hanno fatto i comunisti rispetto ai loro antagonisti fascisti: sono ex sessantottini dai quali partivano le vere lotte proletarie contro lo sfruttamento operaio ed oggi fanno gli intellettuali godendo una vita di privilegi ottenuti - case e lavori comunali -, sono quelli che hanno istituito i Sindacati, oggi strumento di insabbiamento dei diritti per favoritismi personali (ricordiamoci sempre di un Epifani divenuto segretario del Partito Democratico!), sono quelli che alzano il valore economico del quartiere dove abitano, quelli che sembrano vestiti da straccioni ma in realtà fanno moda e frequentano l’arte griffata, quelli che vivono di antifascismo solo per avere un motivo di vita (un antifascismo mantrico in assenza di fascismo!), quelli che inorridiscono per Hitler ma fingono di non conoscere Stalin, sono i radical chic (o radical shit!) che in Rolex se la godono tra piatti gourmet e serate mondane sussurrandoci sterili intellettualismi marxisti per la loro patetica autocelebrazione, sono quelli che hanno invaso i Media e pilotano le informazioni da innestare nel popolo come fosse Oppio, sono quelli che in Parlamento respingono le Leggi sui loro Privilegi, sulla Corruzione ed a fine mandato spariscono con il bottino dei vitalizi, lasciando la palla dorata al “figlio”, sono quelli che hanno metà parlamentari indagati o condannati, sono quelli che si autoproclamano progressisti per libertà di pensiero ma censurano chiunque la pensi diversamente da loro, sono quelli che dimostrano la loro civiltà vandalizzando i muri di ogni angolo delle strade, sono quelli precari che però investono tanto sul mattone e risultano i maggiori latifondisti, sono quelli che si autocelebrano rivoluzionari semplicemente tatuandosi Che Guevara sul deltoide, conficcandosi un anello al naso, gironzolando per le strade trafficate in bicicletta o leggendo in metro il libro proposto nel loro circuito, sono quelli che pur di non lavorare si proclamano artisti e diventano pittori e  attori o solo critici d'arte e di Cinema, sono quelli che si approvvigionavano di voti e sudditi durante le guerre in Medio Oriente sventolando le bandiere colorate della Pace come  unica propaganda alla soluzione dei conflitti o proteggendo e rappresentando le potenti comunità gay, trans, ebraiche e animaliste, sono quelli che stanno sempre e comunque uniti e si chiamano compagni perché sanno che da soli se la farebbero nei bagni… E come si aiutano però per un bel posto di lavoro nella TV o nel Cinema, sono quelli che escono dalle Università con la coroncina di foglie sul capo svuotato e protocollato e convinti ormai di aver superato la linea dell'ignoranza, ma senza alcuna sostanza; e sappiamo anche che molti loro Professori  erano i loro padri! Sono quelli che non sopportano i fascisti perché in fondo sono troppo uguali a loro, desiderano e fanno le stesse identiche cose, con le stesse modalità; loro ci impongono, ci obbligano a farci 12 vaccini, ma non si adottavano queste procedure anche  ai tempi del Nazismo? Come vedi è tutto parecchio ripugnante, profondamente ridicolo, esplicitamente grottesco. In Italia dagli anni Novanta c’è stato un trasformismo politico raccapricciante: il Comunismo fallito nel mondo ha lasciato pletore di persone allo sbando, occupando inaspettatamente una quantità di poltrone del Potere, inciuciando con i suoi storici rivali (Berlusconi & Co), svendendo enti e apparati statali a privati e stranieri, permettendo che essi fagocitassero il Made in Italy e le migliori aziende ed industrie italiane, proteggendo le squallide speculazioni delle banche a discapito dei lavoratori, aggiornando leggi con decreti notturni e vacanzieri, al timone del veliero si succedevano di nascosto sconosciuti zerbini del Potere Finanziario senza volto, e Presidenti si autoriconsolidavano con mandati bis (14 anni!), direttamente dalla Massoneria Mondiale si insediava sulla Magica Poltrona un banchiere attempato che chiedeva rinunce agli italiani, sacrifici lunghi e massicci che avrebbero dovuto consentire risultati magici per tutti! Infatti è oggi un Paese che versa ancora nella disoccupazione più sconvolgente, nella corruzione come unico sistema di sopravvivenza  (per pochi di arricchimento), nell’immeritocrazia come processo  di appiattimento e svilimento del livello medio, nella deflagrazione culturale come sistema di assorbimento degli urti economici e sociali. E’ evidente ormai che la Politica svolge funzione di Governo-Ombra, di facciata. Il Potere vero è quello finanziario, quello del Nuovo Ordine Mondiale.


 

Non sono nato ieri, ma hai descritto una realtà apocalittica… Non credi tu abbia forse esagerato su alcune questioni? Credi davvero l’uomo sia così disumano da costruirsi un Mondo così assurdo, ingiusto, quasi autodistruttivo?

Sono fatti, basta raccogliere e ricostruire gli avvenimenti. I popoli facilmente dimenticano le bastonate che vengono loro inferte. Il calcio, il SUV, la droga, le serie TV fungono da anestetici. Le popolazioni subiscono una vita subdolamente imposta. Lo sviluppo tecnologico però ha marcato una svolta: internet. Prima della Rete il mondo ci era rappresentato e descritto unicamente dai media; potevamo solo leggerlo o guardarlo e ascoltarlo, ma non viverlo. Il Quarto Potere era, ed è, la TV, la Radio, le testate giornalistiche. Potere gestito da quel Potere Finanziario cui ti accennavo. La Lobby Massonica distribuisce ancora personaggi ad hoc nei posti chiave e recluta uno staff addestrato minuziosamente. Quindi quello che un tempo ci veniva propinato era sempre e solo la verità dei fatti, ma dei fatti loro! Il giornalismo d’inchiesta era un'eccezione e comunque mai doveva superare le righe. Cosa che fece proprio negli anni Novanta un certo Beppe Grillo, subito radiato dalla TV perché divulgava notizie e dati scomodi e sconcertanti. Era impensabile poi, a distanza di un paio di decenni, che una forza dal basso, di netta opposizione ed apartitica, scaraventasse fuori un intero Sistema di Potere marcio. Questo semplicemente perché lui e Casaleggio intuirono le potenzialità di Internet per fare Nuova Informazione, per divulgare quello che era prima censurato e censurabile, o meglio, oscurato, per svegliare le coscienze dormienti, per unire e alimentare la forza e l’importanza della dignità, del coraggio e dell’onestà. In Italia è dunque accaduto qualcosa di veramente straordinario, non solo per eliminare e pulire un intero Sistema marcio, non solo quindi l'affermarsi di una sacrosanta Nemesi, ma anche per le modalità con cui ciò si è sviluppato: senza l’utilizzo di pietre e bastoni, senza una guerra civile, senza un colpo di Stato! Il Movimento5stelle era quindi quella forza di contrasto possibile su un terreno che pretendeva comunque un antidoto di difesa, ed è quanto di più sinistro potesse pretendere la Sinistra, eppure trova nei comunisti i suoi più acerrimi nemici! Gli contestano incompetenza coloro che hanno dimostrato tutta la miglior competenza nel truffare, ingannare, rubare e depredare il proprio popolo a favore della Grande Finanza. Questa è oggi la Sinistra, dopo decenni in cui gli  italiani venivano derisi e spogliati di tutto.

 

Secondo te chi può remare contro?

Tutti coloro che nel marcio ci sguazzano, tutti quelli che hanno interesse ad alimentare un Sistema che li ha arricchiti. I partiti sono serviti - divide et impera - per convogliare tutte le categorie ad un assoggettamento circolare e di comodo: nella cosiddetta Sinistra, le zecche ed anche i nostalgici invasati che hanno ovviamente difficoltà a rinnegare o ridiscutere l’ideologia che li ha tenuti in vita (o in ostaggio mentale!) Se ne sentono ancora rassicurati, stanno ancora insieme, uniti e non a caso si chiamano ancora compagni! Preferiscono tenersi il prosciutto sugli occhi, insomma. Ed i loro padroni, i radical chic, li alimentano e ne conservano la specie perché fungono da sistema parassitario e di pseudo-opposizione, di finta  alternativa. Anche nelle Università, gli studenti vengono addestrati e istruiti secondo protocolli congegnati e congeniali. Ne escono, nella maggior parte, stormi omologati di sterile sapienza e boriosa deficienza. Hanno studiato per ottenere un titolo ad ogni costo di cui non sanno che fare proprio perché privati della loro identità e consapevolezza.  Per non pensare alla loro misera condizione sono costretti a non accettare dubbi terzi e, nel loro stucchevole ma perverso autoconvincimento, fanno passare tutto ciò che li disorienta per complottismo a destra e a manca o ignoranza popolare (la vicenda delle “scie chimiche”, o la vergogna di certi presunti e cinematografici attentati terroristici, il terrapiattismo, i vaccini o l’allunaggio sono i temi più contemporanei, ad esempio).  Poi c’è una larga maggioranza degli anziani, le prime vittime della TV e dei giornali che li direziona come capre. Nella cosiddetta Destra vige l’inerzia del Potere costituito: imprenditori che danno e poi ottengono, la consuetudine dell’amico che conta e risolve, la demonizzazione del diverso o del nuovo che ingarbuglia i propri affari.

Non so se mi sgomenta di più quello che dici o la spudoratezza con cui i Media continuino a difendere ed appoggiare questo status...

Venti anni fa era impensabile mettere in discussione questo status marcio nelle radici: c’era il Potere ed il comodo riflesso dell’opposizione che nel sembrare una possibilità opposta vagava nelle parole e accontentava gli intellettuali. In questo giocoforza i media hanno fatto silenzio, o meglio, falsa informazione. Oggi, chi vuole, può informarsi bene direttamente alla fonte degli avvenimenti, per esempio sull’attualissimo tema dell’immigrazione o quello dei vaccini. Leggiamo “Repubblica”, il rotocalco turbomondialista, come è stato giustamente definito. Ci vogliono far credere che l’attuale nuovo governo (M5S/Lega) stia uccidendo i migranti, non abbia alcuna pietà, sia razzista e xenofobo. Il linguaggio martellante si serve delle categorie, delle generalizzazioni, degli slogan; hanno bene imparato dalla Politica e dal Sistema Finanziario a cui sono evidentemente asserviti. Per me non è neppure mala-informazione, è inganno. Direttori e giornalisti firmatari dovrebbero essere tutti processati, assumersi le proprie responsabilità per falso ideologico (ogniqualvolta sia accertato), plagio o concorso in strage (ogniqualvolta si verifichi la strage) etc. Sono dei falsari, truffatori! La realtà dei fatti è quella di un governo italiano che ora batte i pugni in Europa (quell’Europa che è stata solo un alibi per la globalizzazione di comodo, mero strumento di controllo e arricchimento della Finanza) e sta cercando di determinare e redistribuire gli sbarchi degli immigrati non solo sul territorio italiano, ma i media spostano il baricentro della questione. “E’ un Governo razzista e fascista, ed anche xenofobo!”. Ma come ben spiega il giovane e brillante filosofo Diego Fusaro: “L’obiettivo del mondialismo e dei suoi agenti non è integrare i migranti, ma disintegrare i cittadini. Non è rendere i migranti come noi, ma noi come i migranti: senza diritti, sradicati, con salari da fame. È questa la funzione dell’immigrazione di massa”. I media non ci racconteranno mai quanta speculazione ci sia tra le varie Associazioni Rosse e Fondazioni quando si parla di immigrati africani: ONG, Cooperative, la FAO stessa… Perché continuano a morire di fame? Perché non attuano un vero piano di crescita e “civilizzazione”, affinché si possano autosostenere, anziché dimenarsi in un ipocrita e strategico buonismo fatto di gesti a dir poco pleonastici, come spedire ancora i viveri e tutto il necessario  come  fossimo ancora in un Età Paleolitica? Perchè non si battono fermamente su questo, in quei fantomatici G7 o G8, negli appositi tavoli della contrattazione internazionale? Ti rimando a, e ti consiglio, uno splendido libro-dossier di Francesco Amodeo “La Matrix europea”. Sui vaccini, la questione riguarda l’obbligatorietà di ben 12 vaccini, invece il messaggio che passa come mantra: “i vaccini sono necessari e sono una grande scoperta utilizzabile da tutti con grandi benefici, chi si oppone è ignorante!”. Io non prendo neppure un Moment per il mal di testa, non vedo perché debba essere obbligato a farmi un vaccino, anzi 12!

Ma sembra che chi non li faccia diventi pericoloso, un portatore insomma…

Non può essere un problema di cui debba assumermene delle responsabilità, non è colpa mia se la Società si stia adattando volontariamente a difese immunitarie più deboli. Non l’ho creata io la questione o il problema. Se uno vuol farsi 30 vaccini se li facesse, non lo obbligo certo al contrario, anzi, se ne facesse anche 50! Ma qui non si sta parlando dell’obbligo a fare il "bollo” dell’auto, è molto diverso. E’ un mondo che deve essere controllabile su tutto e su cui è possibile speculare alacremente e pesantemente.

Chi ci controlla ed in che modo siamo controllati?

Non vorrei essere frainteso: la questione non è personale, qualcuno che ci guarda, fruga e indaga su di noi, singoli. E comunque chi se ne frega, io non ho scheletri nell’armadio ma anche se li avessi chi se ne frega lo stesso! Per controllo intendo le tecniche del Sistema di Potere (ovvero il Potere Finanziario) per indirizzare la nostra vita, una serie di strumenti ed accorgimenti che fungono da sedativi e quindi capaci di controllare le masse che diverrebbero pericolose se slacciate alle loro individualità pure e vive. Dai tempi antichi ci pensarono le religioni, in particolare il cattolicesimo, ad appiattire e livellare le possibilità cerebrali. L’induzione all’essere “buoni”, a “porgere l’altra guancia”, all’attesa di un'altra vita, ed anche migliore, al premio di un paradiso, è stata di notevole aiuto a tutti i governi per tenere tranquilli e spenti interi popoli  e fare i propri porci comodi! Ammetto che se non ci fosse stato il cattolicesimo si sarebbero consumate quotidianamente stragi e tragedie… ma forse la legge del taglione era quella più giusta, una selezione (semi)naturale! Oggi la droga ed il suo finto divieto assume la funzione di ottimo contributo a spegnere le coscienze (oppiacei) o iperaccenderle per arruffare e violentare gli individui, indebolirli nella lotta e nel caos (cocaina, ecstasy…) o bruciare i cervelli (allucinogeni), presto con la loro vasta diffusione, anche a causa del malessere della vita contemporanea, avremo una razza di dementi molto accanita! Alla droga aggiungo sempre il notevole contributo della TV spazzatura o demenziale, che veicola prevalentemente prodotti sterili ed ambigui, incantando le masse verso il nulla e facendo loro trascorrere il proprio tempo nell’esercizio della vacuità e dell’impalpabilità, nell’inconsistenza. Stesso discorso per il fenomeno attuale dei Social: strumenti che necessitano di un calibrato e mirato  utilizzo per lo sfruttamento migliore del loro notevole potenziale ma che sfociano o sfogano più spesso nell’isteria collettiva di una Realtà Virtuale riparatrice e consolatoria. Infine c’è sempre lui, il mito Calcio: la miglior trovata inconsapevole per il potere di scaraventare altrove le speranze ed i sogni dei singoli, che trovano di che intendere e parlare per tutta la settimana!

Sembra un mondo di pazzi.

Fuoco! Il tuo è stato probabilmente un modo di dire,  ma parlare oggi della Follia in modo serio, appropriato ed approfondito credo sia importante, anche perché spesso viene esorcizzata e confusa con la bizzarria o l’eccezionalità.

Allora parliamone!

Grazie, è l’argomento che mi riguarda quindi credo sia naturale questa fatale attrazione! Ovviamente sto scherzando… Quando mi capita di guardare quei bellissimi documentari di National Geographic sulla Seconda Guerra Mondiale faccio fatica a contenere le lacrime. Quelle immagini sono un mondo di riflessioni insopprimibili per me. Può un uomo andare a morire per battagliare in una guerra spesso sconosciuta e sempre insensata? Una Guerra che non gli appartiene, di cui non ha alcuna argomentazione e tanto meno interesse? Tutte quelle torture, quei corpi ammassati… Come può un capo di governo concepire l’idea di lanciare una bomba atomica sulla Terra che lo ospita? E quell’iraniano, quel coreano e quell’americano (statunitense), come possono giocare a “chi ce l’ha più grande” con le bombe nucleari in mano? Come puoi utilizzare l’alibi della religione e della razza per fare una guerra tra innocenti, ma solo per avidità di denaro o consolidamento delle Gerarchie del Potere? Come è possibile che nell’Era Contemporanea ci siano ancora genti ridotte in schiavitù, donne come oggetti, bambini mutilati, anziani che vivono con pensioni ridicole, giovani disoccupati che protestano sotto i Palazzi del Potere per una causa calcistica ed incapaci  di ribellarsi in qualsiasi modo alla loro condizione esistenziale, padri di famiglia attempati che devono elemosinare un lavoro, morire per attraversare un ponte privo della manutenzione ordinaria o ad un incrocio stradale per colpa di uno strafatto e abituale cocainomane? Come è possibile che al comune cittadino sia prospettata la prigione e mai la giustizia e  viceversa agli spregiudicati ed autorevoli truffatori quasi mai una pena? Come puoi pensare di abusare sessualmente di un bambino? Come puoi propormi l’eccezionalità di un transgender come normalità, o normalità anche l’adozione in una coppia omosessuale (se in natura sono maschio con femmina a procreare)? Come può un uomo consumare la propria vita rincorrendo il denaro e non avere neanche il tempo di consumarlo tutto o la capacità di farlo poi nel modo migliore? Come puoi consumare la tua vita ingannando sistematicamente un popolo e poi baciare tuo figlio? Come puoi parlare con un cane, cibarlo con salmone, allestirti un'acconciatura di capelli come la sua testa, e difenderlo come fosse un figlio, umanizzarlo fino ad abbandonarlo poi in estate nel cortiletto ad abbaiare h24? Come puoi perdere il tuo tempo unico e prezioso a guardarti alla TV una showgirl o una web influencer sgangherata e milionaria, o la conferenza stampa di un allenatore di calcio, che sembra ci voglia parlare di “massimi sistemi” per la sopravvivenza del pianeta... invece alla fine era solo un 4-3-3? Come può un quarantenne o una cinquantenne sublimarsi su Facebook nel rendicontarci autoillusoriamente di un’esistenza pseudonormale? Non sto parlando di casi isolati o gente che parla da sola per strada o tiene comportamenti eccessivi e bislacchi per indole narcisistica o megalomane. Parlo di vera follia umana, della dissociazione dalla realtà, dalla propria umanità; di una collettività alterata, incapace di dare il giusto peso e le giuste proporzioni alle cose, alle persone, agli eventi. La dissociazione non può essere ammessa nella collettività, va soppressa, eliminata come erba gramigna, perché la sua diffusione corrode pericolosamente, ed il mal di vivere mangia silenzioso e pericolosamente latente. Dovremmo cominciare a pensare davvero che servano i requisiti minimi e necessari per una sana riproduzione della specie. La democrazia è una fottuta invenzione di comodo (tra l’altro sempre mai dimostrata quando richiesta), non esiste in natura ed ancor più nella complessità della condizione umana, o animale! Io vorrei gente diversa, ma gente sana.





Purtroppo non posso che essere d’accordo, non saprei e potrei contraddirti… ed è uno scenario inquietante. Tu che soluzioni avresti?

Vuoi facciamo una pausa? Capisco che abbiamo intrapreso argomenti impegnativi.

No, tranquillo. Preferisco la full-immersion, e sarebbe un peccato interrompere ora questa frequenza così affascinante, forte. In ogni caso tra poco ti chiederò cose più leggere

Ah va bene. Cosa dicevamo?

Soluzioni?!

Ah, sì. Beh, innanzitutto ti premetto che ormai da tantissimi anni ho imparato ad ottimizzare al meglio il mio tempo e le mie energie, ed anche le idee. Quindi gestisco, per quanto possibile, la situazione controllando i miei spostamenti, le mie vacanze, le mie frequentazioni sociali... Ogni faccenda burocratica, ogni cosa che mi relaziona agli altri e che quindi potrebbe inquinare e consumarsi nella pazzia generale che ti ho descritto! Credo sia importante scegliersi il luogo giusto per vivere. Quando ti senti un pesce fuor d’acqua è assolutamente necessario spostarsi da un campo evidentemente dissonante, sgradito e/o conflittuale, distruttivo (per quanto distruggere sia necessario a ricreare). In termini generali avrei due soluzioni. La prima è di tipo politico/filosofico, un po’ come pensò di fare Platone con la sua “Repubblica”, quindi ideologica. La seconda è decisamente più concreta, più terrena! Mi sono sempre chiesto perché non capovolgere queste divisioni, queste ideologie e questi schieramenti apparentemente contrastanti, e trovare una soluzione “omeopatica” per mettere d’accordo tutti, un modo resiliente, per così dire. La Terra che ci ospita è così grande che pensavo di ricreare zone specifiche e redistribuirle diversamente, non in modo casuale: ognuno di noi può scegliersi l’area da occupare in base ai propri credo politici o religiosi, alle proprie usanze e attitudini, alle proprie predilezioni climatiche e ambientali, le zone sono tante e distinte per caratteristiche. Chi non ama vedere i muri dei palazzi vandalizzati non si orienterà dove sono concentrate le “zecche”, per esempio. Oppure chi aspira ad una Banca Unica Nazionale potrà farlo dove sarà prevista. Chi concepisce solo la bicicletta come mezzo di trasporto può dirigersi nell’area specifica, chi si sente particolarmente “alternativo e avanzato” può coesistere nell’area transgender e godersi le folcloristiche dimostrazioni “Gay Pride”. Chi mal sopporta uno Stato troppo oppressivo o che abbia troppe regole può direzionarsi in un’area di ipergarantisti o pseudoanarchici. Chi crede nella soluzione dei “vaccini” può concentrarsi tra i “vaccinisti” e gli ipocondriaci e così via.

Sembra una sorta di federalismo…

Si simile, e le regole sono poche e semplici, almeno queste però devono essere rispettate rigorosamente da tutti. Le aree sono come alberi ramificati: Grandi Settori concepiti e differenziati per idee politiche (quelle classiche o comuni) e poi ognuno può scegliersi le Micro Zone più appropriate al proprio stile di vita, adibite e allestite nei specifici Grandi Settori.

Si può cambiare idea, dopo un primo test, e passare altrove?

Si, certamente. Se non ci si trova bene  è concessa una nuova scelta, una sola però (sono convinto che non ne basterebbero 10!). Altrimenti si viene collocati coattamente nel Settore dei Pazzi! Credo tutti in questo modo possano sentirsi bene e nel giusto, si evita la pericolosa promiscuità ed è ciò che ognuno si è scelto, senza più alibi!

Spiritoso! Ammetto l'idea sia davvero interessante. La seconda soluzione?

La seconda invece nasce da un’idea che non richiede il Consiglio Internazionale di tutti i “terrestri” e quindi la complessità della sua fattibilità anche burocratica, ma rappresenta una mia concreta possibilità, possibilità che può essere di chiunque la desideri, come me. Trovarsi un gruppo di amici, o conoscenti fidati, e fare una Comunità, facciamo per esempio con un tetto max di 100 persone. Questi comprano un grande terreno di un’ area scelta, proporzionato al numero dei componenti, e si costruiscono le loro case (magari di quelle ecosostenibili) e tutte le piccole infrastrutture necessarie, un progetto d’insieme con un’estetica d’insieme coerente. A questo punto ognuno dei componenti offre il proprio apporto professionale ed umano per un autosostentamento (istruzione, sport, sanità etc..) totale nel quale la garanzia del civile e quieto vivere diventa assoluta, la vita armonica e fiabesca. Ovviamente richiede un certo adattamento ad una vita che non è più metropolitana. E’ un progetto reale che voglio realizzare per il futuro prossimo!

Wow, mi piace molto… sembra un ritorno alle origini.

No, no. Questo è il ritorno al futuro!

Vorrei chiederti ora qualcosa di più personale, mi spinge forte la curiosità! Le relazioni? Sei sposato? Fidanzato? Hai figli?

Ovviamente no.

Perché ovviamente?

Chi si rovinerebbe la vita con uno come me? Scherzo… Non ho mai avuto legami sentimentali importanti, nel senso che sono stato innamorato pochissime volte o forse neanche quelle, evidentemente. Forse troppo impegnato a fare altro, distratto da altro, forse non ne sono mai stato fortemente interessato, forse non ho mai incontrato la donna giusta, calibrata per me… Ma non l’ho mai sentito come un problema. Mi spiego meglio: da molto giovane mi immaginavo anche sposato con figli ma in realtà certi preconfezionamenti, certe scansioni non hanno mai fatto parte delle mie attitudini. Non vivo, come molti uomini oggi, per raggiungere obiettivi convenzionali e tantomeno se si tratta di relazioni. Le relazioni richiedono una serie di variabili coincidenti ed è, anche statisticamente, difficilissimo che si verifichino. Comunemente tutti vivono per cercarsi un partner, e si illudono sempre di averlo trovato, lo trovano anche con estrema facilità, se solo pensiamo alla complessità umana e caratteriale ed alla densità della scelta. Eppure vivono quasi tutti tormentati ed insoddisfatti, e le separazioni sono dominanti. E’ ovvio che lo spessore intellettivo, culturale e sociale faccia una grande differenza ed incide sulle probabilità di successo o meno di una relazione (di ogni genere). Più bassa è la sensibilità in tal senso più facilmente cerchi e trovi un partner che ti accompagni e ti colmi i vuoti esistenziali, anche nella consapevole illusione. E’ l’istinto di sopravvivenza, e/o riproduzione! Quell’amore che tanto le coppie sbandierano è la forma più bassa del nobile sentimento predicato ipocritamente. L’uomo sa bene che la ama perché lei lo ama e lei sa bene che lo ama perchè lui la farà diventare mamma o perché sublima i suoi ”sogni d’amore” o semplicemente perché è l’unico che se l’è presa! L’amore vero e sano si manifesta altrove, sotto le forme per esempio della solidarietà, dell’altruismo sociale. Ovviamente sono riflessioni di massima, non possono riguardare tutte le coppie, ma una gran parte, sì! E di coppie belle, felici (come dovrebbe essere) ne ho viste pochissime, davvero poche. L’essere umano, come ti dicevo, tende ad essere masochista quando è depresso, insoddisfatto, e quindi si crogiola nel tormento di storie o vicende raccapriccianti, assurde, autodistruttive, per occupare il suo misero tempo. Io non sono disposto o predisposto a questo rischio, evidentemente! E comunque, ripeto, non tutti nasciamo per seguire gli stessi percorsi precostituiti, e soprattutto credo che se un uomo sapesse davvero rendere felice una donna, il mondo sarebbe migliore, molto migliore. Ti risulta avvenga questo? E' consuetudine cercarsi un partner sin da giovanissimi, ed anche in vecchiaia si cerca un cane o un gatto pur di non stare o restare soli. Credo invece sia necessario imparare a stare prima da soli, farlo anche con intervalli di tempo nel corso della vita, e poi relazionarsi, perchè le relazioni tutte incidono tantissimo non solo sulla propria salute ma hanno risvolti determinanti sulla qualità della società.

Sei tremendo. Un ideale di donna lo avrai, non è possibile che un uomo della tua spiccata sensibilità non senta la necessità di un amore, come dici te anche sopravvalutato, se vuoi, ma insopprimibile…

Sembra di essere in un agenzia matrimoniale! Comunque si, certamente ho un’ idea precisa della donna tassoniana! Non ho grandi pretese: certamente aggraziata, garbata, curata, sensuale, perspicace, ironica. Fisicamente decisamente tettona, meglio se con ossatura delicata (caviglie, polsi, spalle…). Ah, poi la pelle, ben levigata e meglio se chiara.

Sembra cerchi una mucca…

Esatto, deve richiamarmi una mucca. Magari a trovarla una donna-mucca oggi!

Ed i figli non avresti voluto averli?

Certamente, ma non si può avere tutto. Qualcosa ti è dato e qualcosa ti è tolto, a tutto c’è un prezzo comunque. Avrei anche un buon ascendente: adoro i bimbi ed i bambini fino ai 9 anni circa. Il “bimbo” è quello che può insegnarci meglio di tutti a vivere e ad essere umani, a rimanere sani. Ma non puoi certo farli con la prima che ti capita per il tuo piacere o egoismo, incastrarti in una relazione schizofrenica. Mi capita sempre più spesso osservare tante giovani mamme che fino a ieri avevano "una siringa al braccio" e dopo qualche settimana te le ritrovi a fare l'educatrici o l'educande a gran voce nei supermercati! Voglio dire: i figli diventano sempre più un illusorio salvagente, l'ultima spiaggia, un motivo per allungarsi la vita o magari una proiezione personale della vita sperata, una rivincita... ma poi sono spesso loro, i figli soli, a pagare le conseguenze di un infinito, scellerato e spesso violento contenzioso tra i due genitori. Sono un uomo responsabile, io.

Sempre a proposito di relazioni: tu credi in un Dio?

La domanda è mal posta, comunque provo a risponderti. Faccio fatica anche solo ad immaginare un Dio con le sembianze di un uomo vecchio che dal nulla crei tutto, che controlli miliardi di anime che hanno avvicendato la Terra e ci giudichi nella nostra già precaria condizione. Un Dio può in caso rappresentarsi come Entità sopra le parti certamente, e per quanto tale non correlabile e non descrivibile dall’immaginario umano. Dialetticamente potrei qui parlarne per ore… Ma resta un approccio fallace e limitato. Quelli che lo menzionano continuamente o bestemmiano, ne affermano l’esistenza: nel primo caso è fanatismo, nel secondo è disperazione. Ne sono talmente coinvolti che traslano in lui le responsabilità dei loro fallimenti o accadimenti. Come vedi, c’è un ancestrale ed insopprimibile necessità dell’uomo di cercarsi l’origine, è all’evidenza della Storia dell’Umanità. E quindi eludere mentalmente questo insito bisogno  è solo un atto di forza, inconsistente e direi anche deprecabile. Non ho quindi tutte le conoscenze per affermarlo o negarlo ragionevolmente (ma il ruolo che rivestono i protoni, l’antimateria e quindi il non-tempo dei buchi neri è molto interessante per capire la non necessità di un'origine nell’inesistenza del Tempo dall’ipotetico Big Bang), non so se esiste. Certamente mi piacerebbe credere fermamente possa esserci una seconda vita redentiva o uno stadio di coscienza giustificatrice di tutto, una differenza tra “buoni e cattivi”, un paradiso o uno stadio Zen! Sono un possibilista che sente fortemente la Natura Universale della propria esistenza, per questo trovo indecorosa la bestemmia, che resta comunque un insulto alla propria Natura ed un'evidente indelicatezza verso il credente (in fondo non si parla di bruscolini!). Allo stesso modo sono infastidito dal fanatismo e dall’ostentazione sconsiderata, nella complessa articolazione personale e universale del “tema”.

Hai un’idea della morte, ne hai paura?

Assolutamente no, è un azzeramento, un bel sonno profondo dal quale non ti svegli! Credo sia come pensare a tutto il tempo precedente la nostra vita, quando non c'eravamo. Altresì, può dispiacermi non aver potuto concludere qualcosa prima o lasciare qualche caro. Mi sgomenta invece la malattia in vecchiaia, non essere autosufficiente, più che il dolore. Mi fa paura invece l'arroganza e l'ignoranza, quella che ti lascia senza speranza.


Entriamo ora più nel frivolo. Cosa ne pensi dei Social, di Facebook…?

“Cercando di sembrare ciò che non siamo, cessiamo di essere quel che siamo” disse Ernst Jünger. Per me sono strumenti utilissimi, un opportunità anche divertente di confrontare e condividere idee e notizie. Di fare meeting. Purtroppo diventano direttamente proporzionali al livello medio degli utenti. Strumenti mal interpretati e quindi male utilizzati. La miseria umana è oggi riversa tutta in questi rullanti e riluttanti contenitori in cui senti un’umanità delirante: onnipresenti ci scarabbocchiano dentro amenità e banalità sconcertanti, ci descrivono di una vita parallela felice! E i silenti d’altro canto vi sbirciano tanto con il vanto dell’esclusivo osservatore! Ci sono quasi tutti per guadagnare, strappare un “like”, un compiacimento,  o per impicciarsi dietro la serratura. Direi è un ottimo strumento per una diagnosi patologica, oggi possiamo paradossalmente vedere le persone per quello che realmente sono, dietro lo schermo rassicurante. Il mondo prima di Facebook era un altro mondo... Ed oggi ho la sensazione di essere stato molto ingenuo (fiducioso) sulle persone!

Tatuaggi ne hai?

La domanda contemporanea? Ovviamente no. Mi fanno schifo per estetica e concetto. Sono rappresentativi di un mondo che torna alle tribù, di un mondo che si serve di simboli o segnali primitivi, abbastanza chiari ed elementari per comunicare, per dire chi siamo o cosa siamo stati. Nulla! Compensa così un’identità inesistente ma che necessita ad ogni costo di trovare un sinaptico respiro nell’alibi modaiolo. Molti se li fanno per forza cinetica! Lo fanno perchè ce l'hanno tutti! Fino ad un tempo non lontano avere macchie, nei, tatuaggi era una maledizione inferta… Patacche indelebili che ci sporcano la pelle. Questi scarabocchi, questi orrori oggi non hanno proporzioni, in tutti i sensi! Una donna col polpaccio “addobbato” e semicoperto dal collant nero, o con il braccio utilizzato per ricordarsi il nome del figlio, o il maschio con le stelline che si diramano fino al collo... E’ tutto davvero esilarante ma anche rappresentativo di una società nel degrado assoluto!


All’inizio mi accennavi che eri dedito alla lettura, quali sono i tuoi autori o generi preferiti?

Innanzitutto sfaterei il mito che leggere sia oggettivamente edificante. Dipende da cosa leggi e come leggi: un libro di Bruno Vespa, Fabio Volo, Roberto Saviano o Selvaggia Lucarelli (per citare solo autori italiani) non può essere certo edificante, forse un patetico passatempo; e poi avere l’abitudine di leggere una testata come “Repubblica” (per citare sempre un testata italiana)  può essere molto fuorviante! Io preferisco i saggi scientifici, filosofici e materie che concernono la psicologia, la storia o la sociologia, in particolare, i classici come quelli di Arthur Schopenhauer per il suo disincantato ed incantevole realismo (fatto passare per pessimismo!), di Soren Kierkegaard per il suo elogio dell’etica, di Ludwig Wittgenstein per l’esaltazione del linguaggio come limite alla condizione umana, di Franz Kafka per la raffinatezza descrittiva dell’oppressione e della diabolica trama umana, di Fedor Dostoevskij per la raffinatezza psicologica della debolezza e della precarietà umana.

Vai spesso al cinema?

No, raramente. La stragrande maggioranza dei film che circolano sono vera spazzatura, servono solo per far sopravvivere quei bisognosi di “attenzioni”: gli attori! Non mi perdo però nessun lavoro di registi autorevoli come Lars Von Trier, David Cronenberg o Christopher Nolan, senza contare ovviamente il compianto e geniale Stanley Kubrick.

Insomma cosa fai per darti piacere, come occupi il tuo “tempo prezioso”?!

Sento un leggero sarcasmo, ma sorvolo e ti rispondo in modo molto pratico e sintetico. Mi piace il contatto con la Natura, respirare i profumi della Natura, sono particolarmente sensibile e catturato dal suono dei torrenti. Quando posso assecondo la mia lista di viaggi e gite fuori porto. Sempre in controtendenza, amo spostarmi quando la gente lavora e viceversa. Guardo molti documentari e amo fare ricerche dettagliate su Internet. Mi concedo qualche ristorante stellato, perché mi piace mangiare per gustare, quando possibile. Adoro il tennis e lo pratico. E’ uno sport geniale, quasi riduttivo chiamarlo sport: la struttura dei punteggi, il senso del gioco, il ritmo musicale, i labirinti psicologici, certe peculiarità atletiche e tattiche, il contesto… Tutto favoloso! Poi sono appassionato di Arti Visive: la Grafica, il Design, l’Architettura rivestono tutte un ruolo fondamentale nel significato e nell’importanza della Bellezza nel Mondo ed in chi lo abita.

Cos’è la Bellezza?

E’ stadio della sublimazione esistenziale: quando un uomo ricerca “ossessivamente” il Bello hai la garanzia che puoi “fidarti di lui”, perché sta cercando di trovare fuori una relazione armonica con la sua “anima”… Il solo atto di ricerca è nobile indipendentemente dalla qualità della bellezza che ha in dote.

Il gusto è gusto, è personale però…

Assolutamente non sono d’accordo, una falsa leggenda, una giustificazione precaria e debole che si tramanda anche solo dialetticamente. Chi ha arricchito la propria “anima” ha un gusto molto più ricercato e se si occupa di Arti Visive sta cercando la coerenza e l’armonia tra quel dentro e quel fuori. Al “professionista” del Bello va dato il credito di avere maggiori possibilità di riconoscere e tradurre la Bellezza in tutti i suoi dettagli. Il Bello è oggettivo, gli osservatori possono percepirne diversi livelli perchè diverse sono le variabili. Il fatto che tutti si facciano un'idea della Bellezza, perchè tutti utilizziamo i sensi, non basta a capire, comprendere la Bellezza. Ti porto anche un esempio: quando acquisti un paio di scarpe, vai in un negozio, magari di fiducia, e scegli, indosserai la scarpa che ti piace ma in realtà hai scelto la scarpa che più ti piaceva del mercato contemporaneo o del negozio che ti ha proposto quel ventaglio di modelli. Io professionista della Bellezza invece vado a scegliere quello che ho già in mente!

Non ti piace la Musica? Non l’hai neanche citata…

Infatti neanche la cito, è il Potente Silenzio della mia vita!

Wow! Deve essere difficile per te vivere in questo mondo così approssimativo, se non proprio brutto o ingiusto…

Beh, bastasse non andare nei Centri Commerciali e vedere quella folla di bestie che sembrano esplose da qualche strano zoo! No, seriamente, credo sia fondamentale saper distinguere e scegliere. Non aspettare chi è troppo lento, chi perde tempo per strada e vuol farlo perdere a te che hai un passo diverso, e probabilmente anche una meta diversa! Basta frequentare o circondarsi delle persone giuste a noi. Io evito quelli omertosi, silenti ovunque e comunque, gli indifferenti, quelli che non prendono mai una posizione, quelli che sorridono sempre a tutti, quelli che inseguono "chi serve e chi conta" e li chiamano amici, quelli sempre guardinghi e scaltri come sciacalli, quelli che pretendono quello che non meritano, quelli che stanno sempre al posto giusto ed al momento giusto… Non mi convincono, no. Non basta tutto questo, forse, siamo in un tessuto sociale con interconnessioni ineluttabili ed ataviche ma come diceva Seneca: “Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele”!

Insomma, alla fine, potremmo dire che chi è stupido o "spregiudicato" viva meglio? Più "leggero"?

E' un luogo comune questo, ovviamente lo pensano e lo dicono gli stupidi e gli "spregiudicati"! Se la gente ancora crede che nel 1969 un'astronave (di plastica ed in miniatura!) sia atterrata sul suolo lunare, si berrà certamente qualunque cosa nella vita senza mai sapere cosa, purchè gli faccia comodo o abbia la percezione di sentirsi appagato. Viviamo una vita irreale, anzi virtuale: quello che viviamo è solo una delle infinite possibilità di cui non abbiamo poi alcun vero controllo, anche quando sembra stiamo per prendere decisioni vitali! Sono decisioni che derivano già da innumerevoli conseguenze. Siamo come particelle di sabbia in uno spazio "infinito", che si sono costruite questa vita così come la viviamo non per come è, complessa e fondamentalmente assurda nella misura in cui gli diamo il giusto peso, ma per come ci è stata tramandata, con tutti i suoi rituali, le abitudini che l’hanno costruita e autorizzata come uno dei possibili modelli allineati all’evoluzione. Mi spiego: il fatto che siamo a tavola e ceniamo assieme, è domenica e non lavoriamo, tifiamo tutti la squadra di calcio della nostra città, in estate andiamo al mare e ci facciamo il bagno con il costume... sono costruzioni nel Tempo decise dall’Uomo, non fanno cioè parte della Vita che ha deciso così per noi. Quindi quello che viviamo, e come lo viviamo, fa parte sempre delle nostre personali percezioni. Ci sono diversi livelli di percezione della felicità, dell'armonia, della verità... Lo stupido sarà sicuramente soddisfatto e fiero della sua inconsapevole mediocrità. Anche lo "spregiudicato". Sai perchè un criminale si sente più forte ed invincibile nella Società? Perchè sa di non avere nulla da perdere... E’ disperato. Alla fine i conti tornano sempre, ed è solo il Tempo a tracciare la Verità dopo aver pulito...

 

Non siamo mai stati sulla luna?

Alle ragioni strettamente scientifiche aggiungo che Kubrick aveva già preparato nel 1968 un bel set spaziale con "2001: Odissea nello spazio". Gli USA erano in competizione con l’URSS per "chi lo avesse più lungo" e reclutarono il lungimirante regista per farci vedere un gran film in mondovisione! Era il 1969, immagini davvero esilaranti... Ed il peso del Segreto che i tre astronauti/attori si dovettero accollare fu insostenibile. Fecero una fine davvero triste. E nessuno più tornò dove nessuno può esser mai stato, neppure con l'attuale tecnologia. Se il Sistema riesce ad incidere fino a tanto, a farci credere questo, proviamo ad immaginare a quante cose abbiamo creduto e crediamo in questa finta tela in cui siamo in qualche modo  coinvolti o rappresentati... La vita che viviamo, o che ci fanno vivere, può essere un vero "Truman Show"!

Sei davvero una persona incredibile, bella… sei emozionante ed ho trascorso ore davvero intense e preziose.

Ah bene, grazie dei meritati complimenti!

Ahahah… Ma come si fa ad essere come te? O anche, perché non sono tutti come te?

Ti stai innamorando di me?

Beh si, lo sono.

E’ normale, noi siamo la stessa persona: tu sei me ed io sono te! Tanto poco cambia: Realtà o Fantasia, Ceneri o Diamanti, faremo tutti la stessa fine… Ed il Tempo ci cancellerà lo stesso, e vi inghiottirà anche la vanità ed il narcisismo, e tutti i giudizi annessi.