La bellissima voce prodigio che sostituì per un album Phil Collins nei Genesis si è costruita una dignitosissima carriera solista con una serie di album raffinati  e spesso ispirati. Il suo rock melodico è sempre godibilissimo, con composizioni ben costruite, arrangiate e performate. L’album si apre subito alla grande con “You could have been someone”. Trascina subito, si fa cantare dal primo ascolto… un mid tempo pieno di pathos, impreziosito da un azzeccatissimo clarinetto. In “Mother earth” sono percepibili “reminiscenze world” alla Peter Gabriel, anche qui un azzeccatissimo refrain che trascina e si fa ricordare. Bravo il chitarrista Ali Ferguson, dal timbro gilmouriano. La più acustica “We knew the truth once” è il marchio di fabbrica di Wilson, ballata malinconica e coinvolgente. “I, like you” non è da meno, altro pezzo ispirato e godibilissimo. Ferguson fa un gran lavoro di modellazione attorno il cantato di Ray. La successiva “Amelia” poteva essere uscita dal repertorio più afro di Sting. E’ incredibile il talento di Wilson nel costruire melodie e refrain vincenti fuse all’interno di arrangiamenti impeccabili, ne è altra prova “The weight of man” nella sua semplicità. Ancora pregevole lavoro di Ferguson, soprattutto nel finale. Con “The last laugh” si cambia atmosfera, è una ballata ariosa e percussiva in cui emerge il gusto del fido drummer Nir Z. Le ballate proseguono ma si ritorna a quelle più nostalgiche con la breve “Almost famous “, anche questa si fa cantare subito. Il livello, se mai ce ne fosse bisogno, cresce ancora con “Symptomatic”. Un gioiello di poesia musicale che mi impongo di non commentare ulteriormente perché non merita parole ma solo ascolto e ascolto.  La sussurrata “Cold like stone” si canta assieme intorno un falò, accompagnata con un bel arpeggio all’acustica. Il piano ed il violino della beatlesiana “Golden slumbers” era quello che mancava per chiudere questo piccolo capolavoro di rock melodico che accompagna perfettamente un bel viaggio in auto o moto tra i migliori paesaggi della nostra terra.  Best tracks: “You could have been someone”, “I, like you”, “Symptomatic”. 8/10