C’è un artista che a 55 anni ha già prodotto una discografia mastodontica tra collaborazioni, progetti solisti e paralleli, e le sue band; uno che ha già un libro autobiografico, uno che poi sembra somigliare a quei ragazzi ambiziosi che escono dalle cantine come dei nerd della musica, si, quelli tutti casa e musica. Sarà il suo aspetto pulito, non maledetto come tante rockstar si sono costruite o no volontariamente. Insomma di Steven Wilson ne escono rari soprattutto di questi tempi moderni, dove tutti rincorrono prima dei clichè e poi si interessano della loro musica. Steven Wilson è la musica, ovviamente parliamo di un contesto di musica, ma che lui ha e sta esplorando come un vero nerd appassionato. Solo nell’intervallo “pandemia covid” ha lavorato alla “rinascita” dei Porcupine Tree e a ben due progetti solisti: “The future bites” e questo nuovissimo “The Harmony codex”. Come dire: non sarà certo una pandemia a fermarmi, anzi. La sacrosanta libertà artistica che serve a Wilson per spaziare nel vasto universo musicale rappresenta  anche il carburante per innescare nuove idee e nuove collaborazioni con musicisti diversi. Dunque dal prog, e poi dal rock al pop fino all’elettronica tutto è consentito e quest’ultimo lavoro mi appare come una condensa di quanto fatto finora. “Inclination” ha una prima parte strumentale, bellissima, con un ritmo house in cui si incrociano synth, trombe ed effettistica varia e poi decollare con il cantato di Wilson che rimanda alle sonorità pop di “To the bone”, insomma potrebbe essere un jazz ellettro-pop! Sono intervenuti tra gli altri David Kollar, Adam Holzman, Theo Travis, Pat Mastellotto, Nate Navarro, Nils Petter Molvaer. “What life brings” invece è suonata quasi interamente da Wilson (che torna a dimenarsi anche alla chitarra solista), a parte la sezione ritmica affidata a Craig Blundell e Guy Pratt. Un piacevole singolo. Su “Economies of scale” compie un gran lavoro di elettronica coadiuvato dal solo Holzman, il pezzo ha reminiscenze alla Tears for Fears ed è davvero interessante con il suo velo onirico. Eccoci alla lunga “Impossible Tightrope” che parte con orchestrazioni cinematiche e poi il batterista Nate Wood mena le danze in un vorticoso giro di giostra prog in cui hanno il sopravvento il sassofono di Travis prima ed il piano elettrico di Holzman dopo. Nel finale vanno apprezzati gli intrecci delle singole tracce, synth, orchestrazioni e solos. Tanta roba! Dopo un pezzo così impegnativo segue la più lenta e malinconica “Rock Bottom”, un dialogo vocale tra Wilson e una superlativa Ninet Tayeb collegato da una chitarra gilmouriana. “Beautiful scarecrow” ha molti sentori Porcupine, così oscura e profonda, e non a caso chiamato in causa il bassista  Nick Beggs. Comunque da rilevare il bellissimo lavoro ai synth percepibile con attento ascolto. Ammetto che “The harmony codex” mi ricorda “Daydreaming” dei Radiohead un viaggio ipnotico senza fine, passaggi da una porta all’altra come nelle stesse video-clip. Una sequenza ripetuta ma asciutta, variazioni o condimenti pochi o nulli. “Time is running out” è condotta prima da un arpeggio pianistico e poi da un groove ritmico, tutto fatto  da Wilson, però resta sospesa e poco convincente. Nel cantato rap di “Actual brutal facts” si inseriscono bellissime sonorità alla “Fear of a blank planet” dei Porcupine, devo rilevare ancora il gran lavoro ai synth. Si giunge al gran finale, e che finale! “Staircase” rimarrà tra i pezzi più belli scritti da Wilson. Sequenze vocali straodinarie e una base eletronica ipnotica fanno esplodere una ritmica portentosa ed a cascata interventi solistici (bravo Niko Tsonev) emozionanti, il refrain è epico come l’intermezzo al basso di Nick Beggs, pazzesco! Giusta chiusura  con una sequenza ai synth degna del miglior Rick Wright di “Shine on you crazy diamond 2”. Sicuramente un altro bell’album, ricco ed articolato, così tanto da incidere forse sulla freschezza dell’idea compositiva, per questo ancora gli preferisco quell’ “Hand Cannot Erase” che aveva più pezzi memorabili.

Best tracks: “Inclination”, “Impossible tightrope”, “Staircase”. 8/10

 

JEAN MICHEL JARRE will release the new album "Oxymoreworks" on 03th november 2023.

PETER GABRIEL will release the new album "I/o" on 01th december 2023. 

PALLAS will release the new album "The messenger" on 15th december 2023.